La computer vision e machine learning per modellare e connettere virtuale e reale

L’ambizione più attuale e condivisa da chi si occupa di innovazione e nuove tecnologie è senz’altro quella di poter modellare l’ambiente in maniera da renderlo intelligente, ricco di dati, interattivo, fluido e user-friendly.
L’ambiente di cui si parla in questo caso è uno spazio di azione in cui virtuale e reale non sono separati ma totalmente integrati.

La tecnologia che mette in relazione ambiente virtuale e ambiente reale

Questo ambiente ideale, modellato dalla tecnologia, è concepito come uno spazio all’interno del quale il comportamento umano viene interpretato secondo modelli riconducibili alle neuroscience e alla psicologia cognitiva.

Parliamo nello specifico di un concetto noto già nel 2005 come Ambient Intelligence, che poi ha trovato una sua naturale evoluzione nell’ Internet of Things e nella Computer Vision.

Possiamo sintetizzare tutto questo con il concetto di Context Awareness?
Sicuramente il fine ultimo è quello di conoscere l’ambiente, identificare eventi specifici e generare un contenuto e esperienza contestuali.

Event detection e contenuto contestuale.

Gli eventi (reali o virtuali) opportunamente codificati possono essere interpretati da algoritmi che saranno in grado di stabilire una relazione fra oggetto, situazioni ambientali, spazio e persona.
Questi eventi possono essere di natura estremamente semplice come ad esempio rilevare la presenza di una persona o oggetto in uno spazio specifico o la loro assenza in un determinato momento e ad una particolare condizione.

La tecnologia basata sulla computer vision consente di disegnare architetture di informazioni scalabili che hanno il vantaggio di poter monitorare e gestire gli eventi in maniera automatizzata ma al contempo personalizzata.

Questo è possibile perchè computer vision e IoT si basano oltre che sulla conoscenza dell’ambiente anche sulla conoscenza delle dinamiche di interazione fra uomo, ambiente e oggetti e sono finalizzate a determinare sistemi compatibili con forme naturali di comportamento.

La tecnologia che mette in relazione oggetti e persone

Il punto centrale rimane il modo in cui l’uomo processa le informazioni derivanti dall’ambiente e anche da oggetti e come le relative rappresentazioni si traducono in reazioni a stimoli o interazioni.

Computer vision e machine learning non possono prescindere dal modo in cui l’uomo ha percezione di spazi e oggetti, dal modo in cui memorizza le informazioni, prende decisioni o risponde ad un problema specifico ma per accedere a questa conoscenza è fondamentale che la tecnologia sia integrata con l’esperienza naturale.

AI e IoT si basano su tecnologie e hardware miniaturizzati perfettamente integrabili con gli oggetti e arredi e proprio per questo particolarmente adatti a contesti come showroom e negozi. Il fatto che la tecnologia non sia visibile (technology Hidden approach) significa che le persone non devono necessariamente esserne coscienti o apprenderne il funzionamento e questo diventa molto importante se non si vuole turbare o manipolare l’esperienza naturale.

I dati provenienti dall’ambiente e dal modo in cui le persone agiscono nei vari contesti, organizzati in conoscenza secondo una rappresentazione semantica possono essere quindi uno strumento potente per il marketing.
Infatti avere una visione chiara dell’attività e del comportamento delle persone nello spazio consente dunque di mettere in atto strategie predittive o correttive, migliorare servizi e offerta .

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