Il cambiamento socio-economico e nuovi concept per il retail

Un recente studio Nielsen evidenzia nuovi pattern socio-economici e comportamentali che stanno contribuendo a ridefinire l’industria e il retail: basket reset, homebody reset, rationale reset e affordability reset. Questi parametri ci dicono che stanno cambiando le priorità e questo dovrà necessariamente portare i retailer a ridefinire le strategie e rimodellare l’esperienza di acquisto sulla base di nuovi comportamenti emergenti.
Appare evidente che sia sempre più richiesta l’integrazione fra online e offline. I benefici di questa integrazione sono stati ampiamente metabolizzati durante la pandemia in diverse modalità e occasioni quotidiane che vanno dalla pianificazione della visita nel punto vendita  al pre-ordine per il ritiro organizzato del prodotto in negozio o per ricevere un servizio personalizzato in totale sicurezza.

L’integrazione fra online e offline ha consentito di spingere molto il focus sulla personalizzazione dei servizi e sulla fidelizzazione, inoltre sulla sicurezza e sulla fiducia viene rinsaldata la relazione con il cliente.
Con l’aumentare dell’offerta online di servizi  che prima erano prerogativa dei punti vendita fisici, le persone hanno  alzato molto l’asticella rispetto alla percezione del servizio e la qualità dell’esperienza. I clienti richiedono ormai un buon livello di integrazione fra offline e online e sono propensi a svolgere parte del processo di acquisto online, tramite mobile o strumenti digital e touchless.

Con l’effetto della pandemia abbiamo visto anche portare nella vita reale e nel negozio fisico modalità di interazione prima di esclusiva pertinenza del mondo online. Si è potuta apprezzare finalmente la valenza e l’utilità di tecnologie che prima avevano uno scarso impiego. Il QR code ha finalmente visto evidenziato il suo potenziale dimostrandosi un ponte perfetto e immediato fra fisico e digitale in grado di agevolare la digitalizzazione di tutti quei supporti fisici che possono rappresentare vettori di contagio perché di uso pubblico (menu, biglietti, depliant, guide etc..)
I QR code è il primo punto di contatto anche nel nuovo concept store touchless di Burger King che vedrà le sue prime aperture nel 2021 a Miami e in America Latina.
I nuovi concept per il retail nascono per rispondere a due necessari e importanti obiettivi evolutivi:
- rispondere al cambiamento comportamentale dei clienti
- ridurre le dimensioni dei negozi.

Nel nuovo concept store touchless di Burger King sono state ridisegnate tutte le consuete forme di interazione dell’experience in negozio, le interazioni dirette con il personale sono state sostituite da operazioni digitalizzate ed è stata realizzata una profonda integrazione fra online e offline raggiungendo una piena fluidità fra i due ambienti.
Il negozio, i suoi spazi, sono stati interamente riconcettualizzati in senso funzionale, le stesse cucine sono state collocate nello spazio del negozio e nel processo secondo una logica di delivery perfettamente connessa con un sistema di food locker che chiude efficacemente l’esperienza con la consegna automatizzata dell’ordine.
Il nuovo concept store di Burger King è più piccolo del 60% rispetto ad un Burger King standard e consente dunque di operare una importante riduzione dei costi in un momento in cui il cambiamento dei comportamenti e dei consumi è in continuo divenire.
Il nuovo Burger King inoltre ridurrà notevolmente i tempi di permanenza del pubblico migliorando la percezione in termini di sicurezza e aumentando probabilmente l’efficienza e la velocità di erogazione del servizio.

L’innovazione degli spazi di vendita fisici si interseca con una grande opportunità legata all’economia dei dati.
La generazione di dati diventa automatizzata anche negli spazi fisici e vediamo ormai una apprezzabile diffusione dei sistemi automatici per l’analisi dei flussi e dei comportamenti del pubblico.
Le prime applicazioni sono comparse negli aereoporti e nelle stazioni ferroviarie dove è importante conoscere i volumi di traffico, identificare situazioni anomale e condizioni di pericolo o emergenza in tempo reale.
La generazione in tempo reale di dati è legata sempre di più all’interazione fra uomo e macchina ma il punto cruciale di questa interazione è sempre l’esperienza offerta.

Le cosidette digital humanities che forniscono analisi visuali e testuali, i sistemi di ricerca intelligente  rappresentano la sfida evolutiva più importante per tutti quei servizi che vogliono fare dell’esperienza il loro punto differenziante.
L’integrazione fra digitale e reale ha portato uno slancio evolutivo anche nelle tecnologie digitali che cercano di eguagliare l’experience reale portando a sperimentazioni molto audaci che vanno dall’utilizzo di “avatar” a rappresentazioni iperreali di spazi 3D all’interno dei quali è possibile muoversi stanza dopo stanza come nella realtà o come in un gioco stile Minecraft.
Diesel ad esempio ha lanciato il suo Hyperoom, uno spazio virtuale nel quale accogliere vendor e buyer e ai quali offrire una esperienza immersiva che consente di esplorare e visualizzare i prodotti in tutti i dettagli.
Al momento si tratta di un progetto riservato alla community di operatori ma potrebbe essere estesa anche ai clienti come nuova piattaforma e-commerce.
Si tratta senz’altro di un approccio coraggioso coerente con l’impegno dichiarato da OTB, il gruppo in capo al brand Diesel che, nel suo manifesto mette al centro la volontà di innovare, cambiare le abitudini e stimolare la creatività per contribuire allo sviluppo sociale e ad una economia sostenibile.

Anche Decathlon conferma il suo slancio innovativo con Decathlon DX, il negozio di 800 metri quadrati dedicato alle calzature per bambini che si presenta come un laboratorio ad alto valore esperienziale con aree di progettazione e test ed espositori con sensori RFID che consentono ai membri del programma fedeltà di acquistare senza passare alla cassa.

 

 

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