BIOZERO: il superamento della Biometria

La necessità di superare le tecniche di raccolta dei dati biometrici è sempre più pressante per ragioni di tipo legale, sociale ed etico.
I dati biometrici sono infatti dati personali che possono portare all’identificazione o all’utilizzo discriminatorio (anche in forma automatizzata) di tali dati. I più moderni sistemi di raccolta dei dati biometrici infatti riescono a definire sesso, età biologica, caratteristiche fisiche, umore ed etnia.

Questi parametri riescono dunque a determinare forme di riconoscimento dell’identità e della tipologia di individuo che possono alimentare il sistema che istruisce l’intelligenza artificiale. L’assegnazione del dato biometrico a categorie specifiche dunque pone in evidenza diverse criticità: etica, sicurezza del dato e utilizzo discriminatorio.
L’anonimizzazione del dato biometrico è un processo non sempre risolutivo in quanto si basa comunque su forme di trattamento del dato e su una conservazione seppure temporanea di tale dato.

Il superamento della biometria può essere effettuato in diverse modalità.
Munogu ha sviluppato BIOZERO, una soluzione a zero impatto biometrico che si basa su una gamma di tecnologie che include il color mapping e radar imaging.
L’algoritmo di color mapping è basato su AI Tensor Flow sviluppato dal team R&D di Munogu. La tecnologia di color mapping consente di ottenere informazioni tipicamente disponibili solo con l'utilizzo di sistemi biometrici (EG. face detection) attraverso strategie “pseudo-biometriche”, senza di fatto accedere a dati classificabili come sensibili in termini di compliance GDPR. Questo consente l’emissione di una DPIA semplificata priva “by design” di hazard rilevanti.
Alla base del sistema “BioZero” basato su color mapping è posto l’algoritmo di Intelligenza Artificiale la cui peculiarità distintiva on premises consiste nel poter effettuare l’analisi di color picking dal body track dell’utente, popolare con informazioni specifiche l’icona associata a quello specifico utente ed eventualmente effettuare anche una re-identificazione di controllo.

Questa è la necessaria premessa per garantire un flusso ordinato e affidabile nella fase di checksum (verifica) La tecnologia di color mapping infatti può essere impiegata nei sistemi di gestione del traffico degli uffici pubblici e consente di avere un sistema di queue management completamente immateriale e privo di contatto fisico tra persona e superfici (contactless).
La soluzione BioZero può essere basata anche su tecnologie di radar imaging che consentono di mappare uno spazio e identificare i soggetti nello spazio, tracciarne il comportamento e capire in che modo organizzarne il flusso senza la raccolta o utilizzo di dati biometrici.

Come funziona BIOZero Radar Imaging

BioZero è il paradigma di Munogu nello sviluppo delle soluzioni Kiosk. 
L'utilizzo della tecnologia radar-doppler abbinata a una platform per l’intelligenza artificiale come Kiosk, consente di ottenere una vasta gamma di vantaggi:

- tutelare la privacy: i radar, a differenza delle camere, sono certificato “BioZero”, non hanno nessun impatto sulla privacy, non devono anonimizzare dati sensibili, ne trasmetterli, in quanto NON SONO IN GRADO DI GENERARLI. Questo consente di saltare il complicato processo di verifica della compliance che coinvolge il DPO nella redazione di un DPIA, il team legal e tutte le possibili ripercussioni (e costi) per manutenzione preventiva ed eventualmente successiva a un possibile data breach.

- vedere il mondo con precisione: i radar vedono “nativamente” il mondo su un piano cartesiano e sono in grado di collocare con precisione le persone nello spazio, le camere devono al contrario devono operare delle approssimazioni ipotetiche basate su calcoli di prospettiva, “dimensione” delle persone rilevate e calcolo dei “punti di fuga”. Queste circostanze portano sia ad aberrazioni, sia a un impatto sull’intensità nel processo di delivery della soluzione. 

- non aggiungere operatività: considerando le criticità organizzative è importante che la soluzione abbia un impatto minimo sulle cosiddette “operations”, le operazioni di installazione, manutenzione e monitoraggio sono ridotte al minimo e permettono l’esclusione di zone specifiche dal monitoraggio (attività molto complessa con una camera o con dispositivi wearable).

- Stay Home: la tecnologia “on premise” consente il funzionamento del servizio anche senza connettività, questo non solo impedisce by design qualsiasi tentativo malevolo di intrusione nel flusso di dati trasmesso nelle soluzioni cloud-based, ma abbatte al contempo i tempi di inoperatività del servizio con un impatto significativo e positivo sui processi.

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